Il settore fotografico non è mai stato indifferente alle innovazioni tecnologiche da poter sfruttare nel proprio campo. Grazie all’intuizione di molti produttori sempre al passo coi tempi, oggi è possibile acquistare macchine fotografiche sempre più performanti e in grado di offrire ottimi risultati in termini di qualità d’immagine. Nel seguente articolo parleremo in modo più approfondito di una funzionalità diventata indispensabile per molti fotografi, ovvero lo stabilizzatore d’immagine. Ma non perdiamo ulteriore tempo e scopriamo tutto ciò che c’è da sapere in merito.
A cosa serve lo stabilizzatore d’immagine?
Quante volte sarà capitato di imprecare davanti al risultato di uno scatto dai micro movimenti e dal terribile effetto mosso? Questo accade perché, malgrado le macchine fotografiche siano strumenti dal funzionamento perfetto e calcolato nel dettaglio, se tenute a mano non saranno capaci di sopperire ai movimenti anche minimi del nostro corpo. Ecco che, per risolvere questo fastidiosissimo problema, sarà necessario munirsi di uno stabilizzatore che sia in grado di eliminare questi micro movimenti e garantire, invece, scatti fermi e privi di difetti causati dal movimento improvviso. Contrariamente a quanto si possa pensare, di stabilizzatori di immagini ne esistono diversi tipi e soprattutto posti su punti diversi. Vediamo di scoprirne qualcosa in più.
Stabilizzatori d’immagine sul corpo macchina. Un sensore con una marcia in più.
La stabilizzazione d’immagine su sensore interno, funziona grazie ad un sistema di molle, bilancieri e motori, che sono in grado di far muovere il sensore compensando, in sostanza, i movimenti del nostro stesso corpo. Il processore montato, proprio in funzione della stabilizzazione, attua una vera e propria correzione. La stabilizzazione sul sensore, inoltre, ha due enormi vantaggi: il peso delle lenti ridotto ed il prezzo delle suddette. Essendo assente sulle lenti lo stabilizzatore, il costo delle ottiche sarà sicuramente inferiore e si potrà risparmiare, inoltre avranno un peso minore. Se invece guardiamo al corpo macchina, per ovvie ragioni costerà di più, arrivando ad influenzare il prezzo, rispetto ad un corpo macchina privo di stabilizzatore, di oltre le 500 euro. Per ciò che riguarda i corpi macchina migliori che vantano questa tecnologia, risultano essere quelli di casa Sony.
E se sono gli obiettivi ad essere stabilizzati?
Parlando in parole povere, la stabilizzazione di tipo ottica, quindi montata sugli obiettivi, funziona nella medesima maniera di quella riscontrabile sul sensore montato sul corpo macchina. Guardando alla parte più tecnica, potremmo dire che a muoversi non sarà più il sensore ma direttamente le lenti presenti all’interno dell’obiettivo. I vantaggi e gli svantaggi di questa soluzione sono diversi per entrambi i senso. Se ad esempio volessimo optare di scegliere un obiettivo con stabilizzatore incorporato, dovremmo avere la piena consapevolezza che la spesa sarà maggiorata di almeno più della metà del valore di un semplice obiettivo senza stabilizzatore. Inoltre, gli obiettivi con stabilizzatore interno risultano avere un peso maggiore e sono più delicati. Per molti l’ideale è di preferire la stabilizzazione d’immagine montata direttamente sulle ottiche. Questo aiuterà a gestire meglio le spese e magari selezionare a proprio piacimento dove avere o meno questa funzionalità in più.
Stabilizzatore Digitale. Di cosa parliamo con esattezza?
Parlando invece della stabilizzazione digitale, potrebbe dirsi molto vicina al concetto di stabilizzazione ottica. Per capire in linee generali il processo di funzionamento, basterà sapere che un determinato processore registrerà appositamente i movimenti che la macchina fotografica subisce nel momento preciso dello scatto. Non appena la fotografia sarà stata scattata, tale processore ricava i valori di movimento captati allo scatto e li applicherà alla foto, pixel per pixel. Questo particolare tipo di stabilizzazione mantiene un costo sicuramente inferiore rispetto alla tipologia ottica. Tuttavia riesce ad offrire ugualmente un buon risultato.
Conviene quindi munirsi di questa funzionalità?
Fermo restando che tutto dipenderà da svariati fattori quali: disponibilità di budget, esigenze di scatti specifici in base al contesto, fattori di illuminazione dell’ambiente circostante, utilizzo o meno di un treppiedi. Tutti questi fattori sono già in grado di stabilire se o meno è consigliabile l’utilizzo dello stabilizzatore come funzionalità aggiunta. Chiaramente è un vantaggio che potrebbe risultare utilissimo in tantissimi contesti e delle volte potrebbe far penare di non esserne provvisti. Ma questo deve comunque rientrare in parametri sensati che giustifichino una spesa notevole. Se ad esempio siamo fotografi amatoriali e non puntiamo a chissà che qualità di immagine, lo stabilizzatore ottico in primis potrebbe essere inutile. Se invece siamo alla ricerca della qualità e puntiamo a scatti con il minor numero possibile di difetti, la situazione potrebbe, solo in questo caso, richiedere a gran voce l’uso di uno stabilizzatore.
Stabilizzatore ottico o digitale?
La scelta tra i due tipi di stabilizzatori, dipende essenzialmente da che tipo di corpo macchina utilizziamo alla base. Se parliamo di stabilizzatore digitale, ad esempio, sarà chiaro già il riferimento a macchine fotografiche digitali di tipo Compatte e Bridge. Questo perché non avendo la possibilità di montare a proprio piacimento ottiche differenti, sarà impossibile sfruttare il tipo specifico di stabilizzatore ottico poiché del tutto assente. Questo, per conseguenza, renderà chiaramente la qualità delle foto inferiore a quelle che potremmo ottenere con uno stabilizzatore ottico. Tuttavia se non si hanno esigenze qualitative elevate, non sarebbe certo una cattiva soluzione. Al contrario, se possediamo una Mirrorless o una Reflex di qualsiasi fascia di prezzo, potremmo usufruire delle prestazioni migliori di uno stabilizzatore ottico scegliendo a nostro piacimento l’ottica stabilizzata che rispecchi lo scopo dei nostri scatti. Quindi prima di tutto sarà bene capire le caratteristiche della macchina fotografica in nostro possesso.
Prezzi per ottiche stabilizzate.
Come accennavamo in precedenza, i prezzi in relazione alle ottiche stabilizzate, oltre che ad essere variabili dipendono molto dalla tipologia in sé dell’obiettivo. Per qualità e range focale, alcuni obiettivi (stabilizzati o meno) costano di più o di meno rispetto ad altri. Se dovessimo considerare una fascia generica di prezzo, potremmo partire da una base di 250 euro fino ad arrivare a ben oltre i 1000 euro. Dipenderà molto anche dal marchio di fabbrica degli obiettivi. Canon e Nikon risultano i più costosi sul mercato, mentre altre marche come Tamron, Sigma ecc potranno offrire ottime soluzioni al giusto rapporto qualità/prezzo.